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Una vacanza pet friendly come funziona per legge?

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Riceviamo e condividiamo il contributo di Claudia Taccani, Responsabile sportello legale OIPA Italia ( http://www.oipa.org).

Con l’arrivo di maggio, si comincia a sentire la voglia di vacanze, o quanto meno di weekend in trasferta, magari in mete naturalistiche. E per noi che amiamo condividere ogni momento con il nostro amico a quattro zampe, inizia la ricerca della vacanza perfetta da fare insieme, del luogo che possa accoglierci al meglio e delle località in cui poterci divertire.

La nostra ricerca è subito attratta dagli annunci di strutture e trasporti, in cui si dichiara che l’animale è benaccetto. Occorre, tuttavia, prestare attenzione ad alcuni accorgimenti per non incorrere in brutte sorprese.

Che cosa dice la legge in proposito?

Il primo consiglio è di verificare bene, prima di confermare la prenotazione o di effettuare il pagamento (anche solo dell’acconto). L’ideale sarebbe ottenere conferma scritta dall’agenzia immobiliare alla quale ci siamo affidati o dal singolo proprietario dell’immobile che non c’è alcuna difficoltà ad ospitare il nostro animale.

La legge, infatti, non dispone che i cani debbano obbligatoriamente essere accolti, ma lascia la possibilità alla libertà contrattuale delle parti.

Talvolta il contratto prevede il pagamento di una somma maggiore, richiesta per una specifica pulizia della casa, che viene effettuata una volta terminato il pernottamento, ma anche questa disposizione è oggetto di libero accordo tra le parti e non imposta per legge. Leggete, quindi, con attenzione, le spese previste dal contratto.

La scelta dell’albergo deve essere altrettanto accurata, perché spesso le strutture impongono, per questioni di igiene, di tenere i cani fuori dalle zona ristorante e dagli spazi comuni; alcune, inoltre, accettano di ospitare solo esemplari di piccola taglia. Le limitazioni sono a discrezione dell’esercente e non sono regolamentate per legge. Leggete, allora, i regolamenti presenti sui siti internet delle strutture scelte (dove deve essere specificato se e come possono essere ospitati i cani) e ricordate comunque, al momento della prenotazione, di mettere bene in evidenza la presenza di “Fido” con voi.

In ultimo, qualche osservazione anche sul trasporto del cane o del gatto in nave.

Le compagnie marittime hanno l’obbligo di predisporre il regolamento di trasporto mediante il quale viene previsto se gli animali siano ammessi o meno e la relativa modalità di detenzione.

Alcune compagnie permettono l’accesso anche in cabina, altre invece hanno un’area apposta dedicata alla custodia degli animali, mentre altre ancora non ammettono il trasporto.

E’ opportuno, allora, organizzarci con anticipo, informandoci correttamente, per garantire a noi e al nostro amico a quattro zampe la vacanza da sogno che aspettiamo per un anno intero, senza improvvisare per non incorrere in cattive sorprese!

Va sottolineato, però, che la sensibilità pet friendly si sta diffondendo e sono sempre più numerose le strutture e case vacanze che accolgono i nostri amici pelosi, addirittura dedicando zone o intere aree al migliore amico dell’uomo, come per esempio alberghi interamente organizzati per pernottare con “Fido”, fare un bagno in piscina a 6 zampe, cenare insieme e addirittura richiedere un “bau menù”.

Sai perché tira a guinzaglio?

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Articolo a cura di Francesca D’Onofrio istruttore cinofilo, che si occupa di recupero comportamentale, riabilitazione e apprendimento del cane nel suo Centro “ComunicanDog” di Cornaredo (Milano). Promuove, inoltre, la diffusione della comunicazione del cane nei suo seminari e durante le classi di socializzazione.

Basta uscire di casa per vedere decine di persone passeggiare con il cane a guinzaglio, pochi però sembrano godersi davvero la passeggiata.

Il guinzaglio è da sempre l’incubo primo di moltissimi proprietari. Il cane trascina o si fa trascinare da chi lo conduce, oppure annaspa, cammina a zig zag, abbaia, si impenna, diventa più̀ aggressivo o più̀ pauroso. L’uscita diventa così un percorso di guerra. Ci si ritrova a cercare strade alternative e scegliere orari impensabili pur di non incrociare altri cani o magari biciclette e corridori. E quello che per cani e persone dovrebbe essere uno dei momenti più̀ belli, diventa puro stress per tutti.

È frequente sentire persone che raccontano disperate di averle provate un po’ tutte: guinzaglierie diverse e vari corsi di addestramento, senza però cavarne alcun miglioramento.

Vi siete mai chiesti il perché́?

Non è un collare diverso, né una scatola di biscotti, né tantomeno una punizione che migliorerà̀ le vostre passeggiate. Al cane vanno dati strumenti per acquisire competenze. Idem per il proprietario.

Purtroppo però quello che spesso si insegna (e si vuole!) è il controllo del cane. Poco importa quale sia il costo per lui, quali le sue reali esigenze e le sue emozioni. Tutto ciò̀ non regala certo passeggiate serene al cane ma di certo garantisce una brillante passerella per il proprietario.

Le passeggiate, invece, possono e devono essere un momento di serenità̀ comune.

E allora da dove partire per cambiare le cose?

Occorre chiedersi perché il cane tira e guardare il mondo dal suo punto di vista.

Immaginate di essere voi stessi il cane. Venite agganciati e portati fuori. Avete fretta di raggiungere l’erba, sono tante ore che siete soli in casa e tirate, volete arrivarci subito. Ma poi là fuori tutto è così caotico. Infiniti stimoli: cani, macchine, moto, autobus, persone, ostacoli, odori, superfici non adatte alle vostre zampe e l’impossibilità di allontanarsi da ciò̀ che vi preoccupa, di spostarvi da ciò̀ che vi mette in difficoltà, di avvicinarvi a ciò̀ che vi piace perché́ costretti da pochi centimetri di guinzaglio.

Ora, quanto ci mettereste a spazientirvi e stressarvi? E quando i cani si stressano, tirano.

Una passeggiata serena e rilassante parte da una buona gestione del guinzaglio. Una buona gestione comincia da una comunicazione consapevole, fondamentale per aiutare e non aggravare lo stato emotivo del cane.

Una buona comunicazione si conquista imparando a leggere i segnali sociali dei cani e imparando ad utilizzare la comunicazione non verbale.

Per migliorare le vostre passeggiate, quindi, occorre prima di tutto migliorare il benessere del vostro cane. Benessere che dipende dal suo stato emotivo, da come è in grado di affrontare gli stimoli, da come vive la sfera sociale, da quanta fiducia ripone in voi.

Per questo, spesso, una buona gestione del guinzaglio, non sempre è sufficiente per risolvere tutto. Per il benessere del cane e per raggiungere risultati soddisfacenti, è consigliabile affiancare del lavoro mirato a risolvere eventuali suoi disagi.

Ad esempio sono utili le Classi di Socializzazione e Comunicazione per aumentare le competenze sociali del cane, ma soprattutto per imparare a leggerne i segnali. Un cane capito, un cane che si affida al proprietario, un cane che non avrà̀ più̀ problemi ad incrociare ciò̀ che prima lo preoccupava, non sentirà̀ più̀ la necessità di tirare.

Anche il lavoro cognitivo è un validissimo aiuto. Anche se non direttamente collegato al guinzaglio, accresce l’autostima e la sicurezza del cane, permettendogli di affrontare ciò̀ che lo preoccupa in maniera più̀ sicura.

Non fate mai mancare, inoltre, un giusto periodo di attività̀ fisica. I cani hanno necessità di muoversi! Se possono sfogarsi, correre, esplorare, difficilmente poi avranno energia in eccesso da scaricare e tenderanno a tirare meno.

Tutto questo va conquistato, bisogna lavorare! E non parlo di estenuanti lezioni avanti e indietro con un cane che, sfinito, ad un certo punto comincia a fare ciò̀ che vuole il proprietario. Parlo di lavoro su se stessi prima di tutto, perché́ è facile, anzi facilissimo cadere nell’impazienza e nell’incomprensione.

Ed è altrettanto facile dimenticarsi che il mondo visto con gli occhi dei nostri amici a quattro zampe è molto diverso da quello che vedete voi. E’ essenziale l’osservazione, tanta empatia e infinita coerenza. E testa. Perché́ usare le braccia è facile. Mettere un collare a strangolo ad un cane per dichiaragli che se non farà̀ ciò̀ che gli si chiede sentirà̀ dolore non richiede grandi sforzi. E non è meno grave strattonare ripetutamente il cane che indossa una pettorina, è sempre una forma di violenza. Inutile. Questa non è educazione e di certo non è rapporto.

Raggiungere una buona intesa e passeggiare a guinzaglio senza problemi comporta tanto lavoro, tempo, impegno e coerenza. Ma quando vedrete il vostro cane sereno e che si affida a voi verrete ripagati di tutto!

Per approfondimenti si rimanda al manuale “Sai perché tira a guinzaglio? Le cause e le possibili soluzioni.” di Francesca D’Onofrio.

Cane in auto SOS

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Riceviamo e condividiamo il contributo di Claudia Taccani, Responsabile sportello legale OIPA Italia ( http://www.oipa.org).

In Florida, dal mese di agosto di quest’anno entrerà in vigore una legge che prevede la possibilità di rompere i finestrini delle autovetture per salvare animali intrappolati nei veicoli al caldo. Prima si dovrà contattare il numero di emergenza 911 e rompere il vetro, se l’animale sta male, attendendo i soccorsi.

Ma come funziona invece nel nostro Paese?

Custodire anche per poco tempo un animale all’interno di un veicolo fermo, in un periodo caldo dell’anno è vietato perché, appunto, pericoloso per l’incolumità dell’animale.

Molti regolamenti per la tutela ed il benessere degli animali, impongono il divieto di relativa detenzione all’interno di veicoli, come per esempio il regolamento della città di Roma, il cui articolo n. 8, “Maltrattamento di animali”, tra le diverse prescrizioni prevede che “è vietato lasciare animali chiusi in qualsiasi autoveicolo e/o rimorchio o altro mezzo di contenzione al sole dal mese di aprile al mese di ottobre compreso di ogni anno; è altresì vietato lasciare soli animali chiusi, in autoveicoli e/o rimorchi permanentemente anche se all’ombra e con i finestrini aperti. E’ altresì vietato trasportare animali in carelli chiusi”.

Il regolamento prevede una sanzione pecuniaria da euro 200,00 a 500,00, conferendo alle autorità preposte, come polizia locale e guardie eco-zoofile, il controllo e l’irrogazione della multa.

Inoltre, in determinati casi, ben si può configurare una responsabilità penale per maltrattamento.

I giudici italiani si sono espressi più volte sul punto: di recente la Corte di Cassazione, con sentenza del 2015, ha confermato la condanna inflitta dal tribunale di Udine nei confronti di due proprietari di un cane lasciato in macchina al caldo per andare a fare la spesa.

Ma come comportarci se siamo testimoni di un animale chiuso in un veicolo in condizioni climatiche avverse?

La prima cosa è contattare immediatamente la polizia locale, la quale ha competenza e il dovere di intervenire, accertare la situazione e salvare l’animale con tanto di conseguenza per il detentore del 4 zampe.

Meglio non essere soli, ma con testimoni e far presente già al telefono riguardo alle condizioni di salute dell’animale, al fine di poter far intervenire un veterinario o comunque organizzarsi per un rapido trasporto presso una clinica.

E se non è possibile ottenere l’intervento rapido delle autorità, al fine di salvare la vita dell’animale, il soccorritore che rompe il finestrino è ritenuto responsabile per legge di danneggiamento del veicolo?

E’ bene avere prove per contestare una responsabilità al detentore dell’animale: contattare immediatamente l’autorità competente, avere dei testimoni sul posto e produrre documentazione fotografica da esibire unicamente all’autorità al fine di eseguire le indagini.

Possiamo ritenere che, alla luce dell’evoluzione giurisprudenziale e della cultura collettiva nel ritenere doveroso ed etico tutelare gli animali considerati esseri senzienti, risulta possibile invocare lo stato di “necessità” in caso di richiesta di un indennizzo da parte del proprietario del veicolo.

MDW2016: Foof- dog & people collection

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Nella Milano Design Week 2016, ingresso libero per i cani.

Basta andare in via Tommaso da Cazzaniga dove, fino a domenica 17 aprile, nel Giardino Segreto del WWF è ospitata “Foof – dog & people collection”.

Qui, si possono trovare tre sorprese.

La prima è l’apertura del Giardino Segreto del WWF, uno spazio verde, silenzioso e curato, al cui centro zampilla una piccola fontana in pietra, incuneato tra le case in pieno centro, per la prima volta aperto anche agli amici a quattro zampe.

La seconda è “Foof – dog & people collection”, la speciale edizione di oggetti progettati da Marialaura Rossiello e Maddalena Casadei di Studio Irvine per Foof.  Presentati in anteprima assoluta alla settimana milanese del design.

La terza è fare divertire e giocare il cane con la supervisione e il supporto di un educatore esperto nel mini campo agility, allestito da Foof all’interno del giardino.

Foof approda a Milano da Mondragone (CE) ed è il primo parco museo dedicato al cane in Europa. Nato dalla passione per gli animali dell’Architetto Vito Luigi Pellegrino, è un grande spazio interattivo che con i suoi 70.000 mq diventa un luogo in cui cani e compagni umani possono vivere esperienze condivise o semplicemente trascorrere del tempo sereno in un ambiente ameno; un luogo in cui i bambini possono scoprire, attraverso un percorso guidato, il mondo del cane; un vero e proprio museo che racconta il cane attraverso gli oggetti che ne accompagnano la vita, ma anche attraverso l’arte; un luogo che accoglie cani da adottare in una struttura che non è un semplice ricovero, ma un’opportunità di vita serena.

Le giovani designer di Studio Irvine si sono ispirate alla filosofia di Foof per creare la loro collezione che propone oggetti reinterpretati da “punti di vista differenti”. Prendendo spunto dagli occhi che compongono il logotipo di Foof.

“Nina”, la cuccia, “Milla”, la ciotola, “Boa”, il cuscino e “Cico”, il gioco multiuso, sono stati studiati per garantire al cane il massimo comfort e la massima affidabilità ma, allo stesso tempo, sono stati progettati per essere ergonomici e funzionali per i compagni umani dei cani.

Complicità e collaborazione alla base della relazione tra uomo e cane anche nei piccoli gesti quotidiani.

L’esposizione “Foof – dog & people collection” è visibile fino a domenica 17 aprile 2016, presso il Giardino Segreto WWF, via Tommaso da Cazzaniga, orario 10-20.

Sono responsabile del mio cane in area cani?

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Articolo scritto grazie al contributo di Claudia Taccani, Avvocato presso OIPA.

Certamente si è responsabili del cane anche quando lo si lascia libero negli spazi dedicati, messi a disposizioni nei parchi e nelle aree verdi della città. L’area cani è un luogo di svago e per socializzare dedicata ai nostri amici a quattrozampe ma, ricordiamoci, anche se sono liberi questo non significa che noi non ne siamo responsabili per legge.

Meglio sempre prestare le dovute attenzioni per tutelare il nostro cane e quello degli altri, quindi mai lasciarlo incustodito!

La Regione Lombardia, insieme all’ASL Milano Dipartimento Veterinario, ha stilato una piccola guida per capire le regole necessarie per utilizzare nel modo migliore le oltre 300 aree dedicate ai cani, presenti in città. Le aree cani possono essere una preziosa opportunità di convivenza e socializzazione tra gli animali, ma solo a condizione che i “compagni” umani prestino attenzione e cura ai loro amici a quattrozampe.

Prima regola, raccogliere le deiezioni e gettarle negli appositi cestini, per evitare la fastidiosa diffusione di parassiti e garantire a tutti una ambiente pulito. Poi, è necessario che i cani siano dotati di microchip e regolare registrazione all’anagrafe canina. E opportunamente vaccinati e con una corretta profilassi antiparassitaria.

Non possono essere introdotte nelle aree cani femmine in calore, che potrebbero stimolare la rivalità tra maschi. Meglio, nel periodo del calore, usufruire degli spazi solo in orari di scarsa affluenza.

Uguale cautela deve essere utilizzata nel caso in cui il cane presenti problemi comportamentali, dall’eccesso di paura all’assertività prepotente. In particolare, occorre prestare attenzione alle compatibilità o meno tra cani dello stesso sesso. In caso di zuffa, non intervenire direttamente, ma cercare di distrarre i cani con rumori forti e inattesi o interponendo degli oggetti. Allo stesso modo, è sconsigliato prendere o tenere in braccio i cani di piccola taglia, che potrebbero essere scambiati per prede dai loro simili più grandi.

Non introdurre nelle aree cani, animali malati o convalescenti, che potrebbero essere fragili nel contatto con altri cani.

E’ consigliato tenere il cane al guinzaglio fino all’ingresso nell’area cani, controllando la corretta chiusura dei cancelli di accesso e rimetterlo al guinzaglio prima dell’uscita. Nell’area cani, invece, il cane deve essere mantenuto libero. Accertarsi, prima dell’ingresso, della presenza di cani che potrebbero essere incompatibili con il nostro.

Il proprietario deve essere sempre attento al proprio cane, restando presente nell’area cane senza perdere il controllo visivo. In particolare, occorre fare attenzione nel caso in cui siano presenti dei bambini, perché non tutti i cani sono abituati ad interagire con i più piccoli. Supervisionare il cane vuol dire evitare possibili rischi e garantire il più possibile al nostro animale esperienze positive e poco stressanti.

Se l’area cane è disponibile, può essere un’ottima occasione per trascorrere del tempo in libertà con il nostro cane, giocando insieme e insegnando, con premi e carezze, i principali esercizi di obbedienza.

Con “semiperdo” ti ritrovo

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Si chiama “semiperdo”, si trova a Milano, ed è un’idea per la sicurezza dei nostri animali domestici totalmente “made in Italy”.

Usare la tecnologia per rendere semplici operazioni e servizi utili nel quotidiano è la filosofia che sottende il lavoro di Francesca Fasoli e Paco Simone, giovane coppia milanese che ha saputo unire la creatività (di lei) alla passione per le tecnologie (di lui).

“Semiperdo” nasce all’interno della collezione di abbigliamento per bambini “Bea Barthes”, firmata da Francesca. Prima era l’etichetta dei capi, ora è un braccialetto che ingloba un sistema capace di attivare i cellulari con chiamate di emergenza, nel caso di smarrimento del bambino. “L’obiettivo non è controllare”- spiega Paco – “ma avere uno strumento di sicurezza, che si attiva solo in caso di reale emergenza.”

Il passaggio dai braccialetti al collare è quasi immediato. “Noi abbiamo un cane (Brigitte, giovane pincher) e vogliamo proteggerla, ancor più nello sventurato caso che dovesse perdersi.”

Ed ecco “semiperdo” versione quattro zampe. Facile, leggero, colorato, resistente, senza alcuna necessità di manutenzione. L’aspetto è di un collare, ma è una medaglietta parlante.

All’acquisto, si va sul sito (www.semiperdo.com) per registrare il proprio cane e i tre numeri di telefono e tre indirizzi mail per le notifiche in caso di ritrovamento del cane.
Se il cane dovesse allontanarsi da noi e perdersi, chi lo ritrova deve solo avvicinare il cellulare, dotato di sistema NFC, al bottone che chiude il collare (o andare, con qualsiasi dispositivo con browser, sul sito segnalato sul collare stesso). A quel punto, si apre in automatico una pagina con due bottoni: chiamata o sms precompilato. Scegliendo una delle opzioni, verrà inviato un automatico un messaggio di ritrovamento ai numeri di riferimento.

In ogni caso, nel momento stesso in cui viene “letto” il collare, il proprietario del cane riceve una notifica di geolocalizzazione dell’animale. Si aprirà la pagina di Google Maps, dove verrà segnalata la posizione del cane. Attraverso StreetView sarà possibile vedere che cosa lo circonda, persino le condizioni meteo, e, contemporaneamente, il proprietario riceverà l’indicazione dell’itinerario per poter raggiungere il cane.

“Per garantire la più dettagliata mappatura, ci siamo basati sui servizi messi a disposizione da Google” – prosegue Paco –“Il database opensource offre cinquantamila webcam in tutto il mondo, basta che ce ne sia una nelle vicinanze del luogo di ritrovamento del cane perché parta la visualizzazione. Anche il sito è pensato con una interfaccia a cruscotto molto intuitiva, che consente di visualizzare immediatamente tutte le informazioni.”

Il collare è in tessuto tecnico, waterproof, ultraresistente. “E’ quello utilizzato per le bandiere, ad alta grammatura. Colori e scritte sono stampati a sublimazione, affinché resistano all’usura e ad ogni condizione meteo. Tutto in perfetto stile sartoriale italiano.” Il bottone, che contiene il microchip a circuito passivo, è cucito con un sistema particolare che lo rende saldissimo, in modo da resistere a strappi e strattoni. Tutto lavabile in lavatrice.

Disponibile in sette taglie (dipende dalla circonferenza collo del cane), può essere realizzato anche su misura, con un piccolo costo aggiuntivo. Attualmente viene proposto in sei varianti cromatiche, dal rosso all’azzurro, dal verde lime al fucsia con i pois bianchi. “Ma per ogni stagione, introdurremo nuovi modelli.”

Può essere acquistato on line sul sito www. semiperdo.com oppure presso il punto vendita “Bea Barthes” in via Stampa 8 a Milano.

Mylandog Summer 2015

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E’ stato un altro agosto all’insegna di divertenti appuntamenti a sei zampe.

Ogni giovedì sera, appuntamento in Cascina Bellaria per serate di aggregazione, di giochi con i cani, di chiacchiere. Uno scampolo di vacanza di città.

Dalle cucine della Cascina, che porta avanti un importante progetto di ristorazione che coinvolge, in una preziosa opportunità professionale, persone con handicap, per ogni sera è stato allestito un ricco buffet, golosità per vegani e non.

E l’ormai tradizionale gelato tutto dedicato ai quattro zampe, che hanno molto apprezzato il fresco ristoro, soprattutto in questa estate particolarmente calda.

Stefano Crippa (Dog’s Heart), educatore cinofilo, ha coinvolto cani e proprietari in giochi a cielo aperto e ha fornito consigli per migliorare la relazione con il proprio peloso.

Immancabile la Pop Dog Art. Continua a crescere la grande opera d’arte di Mylandog, che raccoglie le impronte colorare degli amici a quattro zampe.

Grande novità di questa estate, il “percorso emotivo”. Cinque stazioni, cinque esercizi, per mettere alla prova la relazione tra cane e padrone, giocando con i cinque sensi.

Un giorno da cani

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Domenica 10 maggio 2015, alla vigilia della Giornata Mondiale del Cane, a Parco Sempione è tornato “Un giorno da cani”, appuntamento che Mylandog dedica ogni anno al mondo dei quattro zampe in città.

Non una fiera, ma una manifestazione. Nel cuore della città, viene dato appuntamento alle famiglie per scoprire come si vive con il cane in città.

Presenti le molte Associazioni e realtà che si occupano dei cani meno fortunati. Un’occasione per conoscere il loro lavoro, l’impegno e per fare sensibilizzazione sui temi fondamentali della tutela dei diritti degli animali, a cominciare dai nostri amici cani.

Una giornata dedicata a chi vive con il cane in città, con la proposta di attività divertenti da fare a sei zampe. In particolare, si è parlato di dog crossing, la nuova frontiera dello sport, per tenersi in forma e persino fare competizioni, facendo squadra con il proprio cane.

E per i bambini, l’incontro con i cani da salvataggio in acqua di SICS e i laboratori di conoscenza e avvicinamento al cane, organizzati da Anima Golden.

Happy St. Valentine’s day 4 friends

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Bau buongiorno….riprendono i nostri unici eventi….siamo tutti innamorati dei nostri angeli pelosi e quindi quale occasione migliore di un simpatico aperitivo con degustazione per bipedi e biscotti per pelosi….unitamente ad un pò di aggregazione, condivisione e aiuto…qua la zampa bella gente, vi aspettiamo!

Una delle nostre proposte per Expo2015

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Tante iniziative e campagne di sensibilizzazione, nei prossimi giorni ai tavoli per Expo le presenteremo in Camera di Commercio a Milano, questa un’anteprima.

Perché non dare una bella e positiva immagine alla nostra città rivolta a tutti coloro che verranno in visita ai padiglioni di Expo con il proprio fedele amico a quattro zampe….perchè pensare di lasciarlo a casa, o in albergo perché non essere al passo con gli altri paesi europei dove gli animali di compagnia vengono trattati come noi, senza vincoli o restrizioni.

Sappiamo che i cani non avranno accesso ai padiglioni….e meno male…ci verrebbe da dire….troppa calca…troppo stress non fanno la loro felicità e la nostra tranquillità.

Perché allora non destinare uno o più spazi adiacenti i padiglioni dove poter dare in custodia il tempo necessario la visita agli stand da parte dei “bipedi” il proprio angelo peloso ad amici di Mylandog, educatori, istruttori, dog sitter che se ne possano prendere cura.

Questa è una forma di rispetto, educazione e aiuto per tanti amici che non si vogliono privare del proprio fedele amico…perchè si può vivere senza condizionamenti con tanta serenità e tranquillità….e poi ragazzi che iniziative legate a tutto questo…..arf…arf….

Speriamo nella buona riuscita e nella capacità delle istituzioni di poter apprezzare la nostra proposta e ad aiutarci a realizzarla…..qua la zampa!!!!!